#10 L'Intelligenza Artificiale rischia di diventare la via più veloce per un risultato mediocre
Come non cadere vittime della paura di essere sostituiti dagli strumenti di Intelligenza Artificiale (ma anzi renderli i nostri super-poteri - ogni giorno)
L’incertezza è il paradosso del mondo contemporaneo, ma forse la preoccupazione maggiore che dovremmo avere non è quella di chiederci se l'Intelligenza Artificiale prenderà il nostro posto, ma come governarla al meglio per diventare costantemente la versione migliore di noi stessi.
Secondo me gli strumenti di Intelligenza Artificiale sono un po’ come le calcolatrici del XXI secolo (ma 4.0 obv).
Così come calcolatrici e computer non hanno sostituito ingegneri e scienziati, l'intelligenza artificiale odierna non sostituirà alcun lavoro che richieda creatività, pensiero critico e capacità di governarla strategicamente.
Calcolatrici e computer hanno fatto progredire la matematica e trasformato le persone in matematici. Non li hanno sostituiti né hanno reso le persone pigre.
Sì, è vero il mondo cambia repentinamente e ci “costringe” a stare sempre un passo avanti agli altri, ma è qui che si gioca la partita: nella nostra capacità di superare la paura, cogliere le opportunità, sviluppare una visione.
Chi ci riesce, arriva prima degli altri. E vince.
Comunque, per avere una risposta il più oggettiva possibile ho provato a chiedere all’onniscenza di ChatGPT quale fosse il suo pensiero:
Ma prima di darvi la sua risposta, vorrei condividere un mio pensiero sul tema.
In primis, ricordate che nessuno riuscirà a leggere le sfumature umane, meglio di noi!
Ho la percezione che tendiamo un po’ tutti a piangerci addosso e a vedere costantemente il bicchiere mezzo vuoto, piuttosto che alzare le spalle e guardare con sfida alle difficoltà che ci si presentano davanti.
Cambiano gli interessi, cambiano le piattaforme, cambiano le esigenze, cambiano le priorità… nulla è semplice (ma non lo è mai stato!).
Cambiare prospettiva è il primo passo per acquisire consapevolezza e vantaggio competitivo.
Google ci restituisce link, oggi ChatGPT, Perplexity, Gemini o Claude ci danno risposte.
Immediate.
Precise.
Puntuali.
Eppure, è proprio nel tempo che possiamo recuperare la nostra centralità.
Perché in quello spazio – la pausa tra domanda e risposta – avviene qualcosa di fondamentale: pensiamo, ci mettiamo in discussione, costruiamo giudizi nostri.
E il modo in cui noi colleghiamo i puntini non è mai uguale, ed è qui la bellezza della creatività e dell’originalità: un apporto che non tutti possono (né riescono a) dare, ma che quando danno, si crea quell’effetto “wow”.
Forse in questa storia il nemico non è il tempo. E nemmeno gli strumenti di intelligenza artificiale stessa. Ma quello di perdere profondità.
L’impazienza e l’ansia del tutto e subito stanno anestetizzando la nostra capacità di capire davvero, di osservare, di riflettere, di giudicare.
E senza pensiero critico, nessuna tecnologia ci salverà.
E, dunque, veniamo al fulcro di questo articolo e torniamo a dove è tutto cominciato. Questa è stata la risposta di ChatGPT:
L'intelligenza artificiale sicuramente cambierà il modo in cui i social media manager, i strategist e i creativi lavorano, ma non è detto che "ruberà" il lavoro in senso stretto. Piuttosto, aiuterà a ottimizzare e velocizzare molte attività, come l'analisi dei dati, la creazione di contenuti automatizzati o la gestione delle campagne.
Per esempio, strumenti basati su AI possono suggerire orari di pubblicazione, analizzare il comportamento degli utenti o generare testi per i post. Tuttavia, la creatività umana, la capacità di interpretare le emozioni, di costruire relazioni autentiche con il pubblico e di comprendere il contesto culturale e sociale rimarranno sempre competenze fondamentali che una macchina non può sostituire completamente.
In sostanza, l'AI può affiancare questi professionisti, automatizzando alcune operazioni ripetitive, ma non li sostituirà mai completamente, soprattutto quando si tratta di prendere decisioni strategiche basate sull'intuizione e sull'esperienza.
Quindi, piuttosto che "rubare" il lavoro, l'AI potrebbe evolversi in uno strumento che amplifica le capacità di chi già lavora nei social media, consentendo di concentrarsi più sulla parte creativa, strategica e relazionale.
E ancora, alla mia domanda, “in cosa pensi di essere migliore rispetto a me?”, questa è stata la sua risposta
La mia forza risiede nell'elaborare rapidamente enormi quantità di dati, analizzare schemi e rispondere a richieste in tempo reale. Posso anche essere un alleato nel generare contenuti in modo rapido e coerente, suggerire idee, ottimizzare i flussi di lavoro e automatizzare operazioni ripetitive. La velocità, l'accesso immediato a una vasta conoscenza e l’analisi dei dati in tempo reale sono ciò che posso fare meglio.
Tuttavia ci sono aspetti in cui l'intelligenza umana supera l'AI, e questo è il caso della creatività autentica, della comprensione profonda del contesto sociale e culturale, e dell’empatia nelle interazioni. Tu, come esperto del settore, hai una sensibilità unica che si adatta ai cambiamenti di tendenze, al linguaggio e alle dinamiche sociali, e sei in grado di costruire relazioni autentiche, cosa che io non posso fare in maniera uguale.
In sostanza, mentre posso essere più veloce, preciso e supportarti nelle attività tecniche o ripetitive, la tua forza risiede nella capacità di adattarti, innovare e connetterti emotivamente con il pubblico, creando strategie e contenuti che risuonano a livello profondo. Siamo complementari più che competitivi, e il mio obiettivo è quello di essere un'estensione delle tue capacità, potenziandole anziché sostituirle.
In definitiva, il futuro non si combatte con la paura, con il fatalismo o con il pessimismo, ma con la consapevolezza.
Chi saprà usare gli strumenti messi a disposizione dall’IA, senza esserne usato, starà sempre un gradino o anche più in alto rispetto agli altri.
L’IA può accelerare il lavoro, ma è la mente umana a dargli un senso unico.
Prendiamoci il tempo per pensare, per collegare i puntini, per guardare oltre la superficie.
Perché la vera innovazione non è nella risposta che otteniamo, ma nella domanda che scegliamo di porci.
E magari, la prossima volta che ci chiederemo se l’AI ci sostituirà, potremmo iniziare a chiederci: "Che valore unico sto portando io?"
👀 Link belli belli
Vi condivido le 3 brand activation più fighe del Coachella 2025 — secondo me — che possono essere uno spunto utile (e ispirazionale) anche per voi:
818 Tequila: Forse non tutti lo sanno, ma Kendall Jenner ha fondato un suo marchio di tequila artigianale.
Venerdì 11 aprile, in occasione del Coachella, ha organizzato l’818 Outpost, una festa a tema Saloon, con drink a base di 818 Tequila e omaggi brandizzati grazie a una rete di collaborazioni super smart: Sprinter Vodka Soda (Kylie Jenner), Olipop, Chamberlain Coffee, Zico e Liquid IV.👉 Cosa possiamo imparare?
Che le collab tra brand generano buzz, viralità e aumentano il valore percepito. Non abbiate paura di sperimentare sinergie inaspettate: anche con brand o professionisti lontani dal vostro settore. La co-creazione vince sempre.Rhode: Il brand skincare di Hailey Bieber ha pensato a un pop-up creato in collaborazione con 818 Tequila. Una photo booth con estetica perfettamente in linea con il mood del Coachella e l’immagine curatissima di Rhode.
Qui potevi scattare una polaroid inserendo gettone avevi la possibilità di ricevere una mini-size di tequila o una lip tint Rhode.👉 Cosa possiamo imparare?
Quando un’esperienza è rilevante, divertente e perfettamente allineata con il contesto che le persone stanno vivendo, il coinvolgimento sale alle stelle.
Le attivazioni offline (mirate e ben integrate) sono ancora essenziali per creare connessione reale col proprio target.
Revolve: concludo con il Revolve Festival 2025, un evento parallelo al Coachella che ha cercato di musica, moda e cultura in un’esperienza immersiva.
In lineup artisti come Lil Wayne, Cardi B e Tyga, ma anche DJ set di Hunny Bee, DJ Lex e Quinn Blake.👉 Cosa possiamo imparare?
Pensare out of the box funziona. Anche se un’attività sembra lontana dal tuo core business, se ben costruita, può rompere le regole e creare un impatto esponenziale. L’inaspettato fa parlare.
Per oggi è tutto, spero vi siano piaciute le mie riflessioni. 🫶🏼🫶🏼
Premesso che sicuramente questi tool tagliano alcuni passaggi e quindi semplificano alcune parti di lavoro, anch'io noto molto entusiasmo quando in realtà c'è molta mediocrità negli output. Credo però che sia un po' la conseguenza dell'hype folle che c'è ora, e che una volta sgonfiato in molti si stancheranno dei copy scritti interamente con chatpgt.
Tra l'altro pure la risposta che ti ha dato sull'IA e il lavoro l'ho trovata banale 😁